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Er pollo de Trilussa ... 15 anni dopo
Un collega mi ha riproposto un mio articolo sulle retri- buzioni dei dirigenti italiani
... scritto 15 anni fa.
Ve lo riporto, per sommi capi,
perché rileggendolo è abbastanza attuale.
2009
L’altro giorno, nel fare un po’ di ordine fra le carte del sindacato, tro- vo un documento Federmanager ti- tolato: “Retribuzioni e benefits - In- dagine conoscitiva sulle retribuzioni 2008”.
Dopo un attimo l’occhio mi cade sull’indice: “pag. 28 Retribuzione fissa media annua”; il capitolo inizia con: “L’importo medio della retribu- zione [...] è di € 97.152”.
zione su come tale importo vari in funzione del sesso del dirigente (si conferma una discriminazione delle colleghe donne), età, dimensioni dell’azienda in termini di addetti, di fatturato e settore di attività.
Per memoria, la retribuzione me- dia varia da un minimo di € 89.000, per il settore alimentare, fino a un massimo di circa € 110.000, per quello delle costruzioni.
[...]
Inoltre, nel capitolo “Retribuzione media variabile” emerge che l’MBO/una tantum è pari mediamen- te al 25% della retribuzione fissa [...] specificando inoltre che:
• il 37% delle imprese non pre- vede alcun piano di incentiva- zione (MBO/una tantum);
• per quelle in cui si applica, i di-
rigenti inclusi nel piano sono in
media pari al 90%;
• solo nel 10% dei casi il motivo
per cui non si prevede un piano di incentivazione per alcuni di- rigenti, è legato alla difficoltà di assegnare obiettivi misurabili; tale decisione, mediamente, è invece legata per il 70% a scel- te aziendali.
L’analisi si conclude con: “[...] la retribuzione totale del campione è pari a € 108.000”. [...]
nell’ambito di un incontro [tenuto con l’allora capo del personale di Gruppo FS Italiane, NdA] ci è stato comunicato che:
• la percentuale dei Dirigenti in- teressati dall’MBO 2008 è del 58% (dal 51% del 2007).
• tutti i dirigenti saranno classifi-
Segue un interessante illustra-