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  Fig. 3: numeri indice del prodotto orario e salario reale orario in Italia. Anni 1980-2022
160,0 150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0
90,0 80,0
Nota: le linee tratteggiate rappresentano le medie mobili quinquennali Fonte: elaborazione Inapp su dati Ocse, 2023
Prodotto orario
Salario reale orario
5 Per. media mobile (Prodotto orario)
5 Per. media mobile (Salario reale orario)
una crescita media dei Paesi del- l’area Ocse del 32,5%. Per valore della retribuzione il nostro Paese è sceso dalla nona alla ventiduesima posizione (la media Ocse coincide con la quattordicesima posizione, Fig. 1).
Analoga sorte è toccata alla pro- duttività: sempre negli ultimi tren- t’anni il Pil italiano per ora lavorata è incrementato dello 0,2%, dato in- feriore del 25,5% rispetto ai Paesi del G7.
Il riferimento agli inizi degli anni Novanta non è casuale, dato che è allora che si modifica il legame tra retribuzione e produttività del lavoro. A partire dal 1993 si ufficializzano due livelli negoziali, specializzati e no sovrapposti: un primo livello (Ccnl) per stabilire minimi retributivi, un secondo livello (aziendale o ter- ritoriale) per determinare il salario di risultato legato a incrementi di pro- duttività, di qualità e di altri elementi di competitività.
Qualcosa non ha funzionato a li- vello Paese, dato che, dopo tren- t’anni, a fronte di un 98% del settore privato coperto dalla contrattazione collettiva di primo livello, solo il 9% dei dipendenti (Fig. 2) risulta inte- ressato da contratti di secondo livello (con il 74% concentrato nelle fasce di reddito 20/50mila euro).
L’effetto, amplificato dalle dina- miche macroeconomiche, è stato quello di bloccare, in assenza di con- trattazioni di secondo livello, la re- munerazione che si è fermata ai li- velli di minimo Ccnl, innescando un pericoloso appiattimento della curva (Fig. 3). Sarebbe interessante capire quanto questo fenomeno abbia con- tribuito alla progressiva perdita di rappresentanza sia dei sindacati sia
delle associazioni datoriali.
La via d’uscita è sicuramente
rappresentata dalla contrattazione di secondo livello e soprattutto oc- corre sostenere parte sindacale e parte datoriale, dato che sindacati e organizzazioni datoriali deboli non riescono a garantire una sufficiente crescita del nostro Paese.
Carmine Amodeo
 1980
1982
1984
1986
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2000
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2022






























































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