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 La lettura
Indagine sul futuro, saggio dell’economista Salvatore Rossi
Prevedere il futuro, operazione rischiosa
 Prevedere il futuro è sempre una operazio- ne rischiosa e dall’esito
incerto.
Lo è maggiormente in questo
scorcio della storia umana in cui salti di paradigma in campi di- versi (la rivoluzione digitale, la meccanica quantistica, l’Intelli- genza Artificiale, solo per citarne alcuni) e “cigni neri” (eventi im- probabili e imprevisti ma di grande impatto, come il Covid o il climate change) sconsigliano di immagi- nareilfuturosemplicementeinter- mini di sviluppo lineare del pre- sente.
Indagine sul futuro (Laterza, 2022), saggio di Salvatore Rossi, si apre con un racconto distopico, ambientato in un futuro non lontano ma inquietante non solo per quanto vi accade ma anche perché quanto raccontato risulta credibile e possi- bile già alla luce delle tendenze in atto.
Rossi, già direttore ge- nerale della Banca d’Italia e attualmente presidente di Tim, dichiara di essere ben consapevole del ri- schio di “presentismo”, cioè la tendenza a imma- ginare il futuro utilizzando esclusivamente le catego- rie del presente. Un’atti- tudine questa che specu- larmente possiamo rico- noscere nella rilettura del passato alla luce dei valori e dei convincimenti odier- ni, come avviene con la cancel culture.
Per questo motivo il saggio procede più nell’in- dagare il presente che nel- l’immaginare il futuro, con il contributo di testimoni competenti e autorevoli in campi diversi (editoria, ur- banistica, economia, scienza, big data e clima),
alla ricerca degli sviluppi che maggiormente segneranno i prossimi decenni.
Il risultato è un ventaglio di possibilità (e opportunità) colte nella loro intrinseca ambivalen-
za, in grado, cioè di far progre- dire l’umanità in un futuro au- spicabile o, diversamente, tra-
ghettarla in una condizione di sempre maggiore disumanità. Perché la previsione volga
al bello Salvatore Rossi sug- gerisce l’avvento di un nuovo Umanesimo che abbia lo sguardo al Rinascimento ita-
liano e confida nel fatto che, ancora una volta, il nostro Paese può mettere a dispo- sizione dell’umanità il proprio
enorme bagaglio di storia, cultura, bellezza e buon vi- vere.
Giovanni Gualario
 















































































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