Page 10 - Collegamenti 3_Speciale_Pensioni
P. 10

 2 SPECIALE PENSIONI Presentazione
Quando Paolo Parrilla mi ha chiesto di valutare l’idea per un eventuale aggiornamento della pubblicazione “Guida pra- tica per le pensioni dei Dirigenti iscritti al fondo speciale FS” di Giustino Di Nallo, mi sono sentito lusingato per un compito così importante.
Quello che mi lega a Giustino è un rapporto di amicizia e di profonda stima, iniziato alla fine degli anni ’70, quando lui era Segretario compartimentale della FISAFS ed io un addetto del reparto MU.17 dell’Ufficio Movimento compar- timentale con l’incarico di verbalizzare gli incontri periodici con le organizzazioni sindacali.
Ho apprezzato immediatamente il suo “modus operandi” perché, a differenza di molti altri “sindacalisti”, alle citate riunioni veniva sempre preparato e le sue osservazioni e pro- poste, puntuali e precise, erano prese in seria considerazione da parte della dirigenza. Quando poi avanzava delle istanze, il suo stile era sintetico e, nel rispetto delle regole di civile confronto, con linguaggio semplice e diretto dava prova di una grande cultura umanistica e di una non comune cono- scenza delle normative ferroviarie e contrattuali.
Dopo il mio trasferimento a Villa Patrizi, ad agosto del 1986, ho avuto di nuovo contatti diretti con Giustino nel pe- riodo dal 2004 al 2007 quando cioè lui, ormai pensionato, provvedeva, a richiesta di alcuni ferrovieri, a rideterminare i calcoli delle prestazioni per lavoro straordinario secondo le tabelle approvate dalla Suprema Corte di Cassazione. Tali elaborati, presentati alla Direzione Legale, venivano poi sulla mia scrivania per la verifica e la congruità. Quella circostanza, oltre a favorire la ripresa di un rapporto di amicizia e di stima, mi ha permesso di conoscere un altro aspetto peculiare di Giustino: la conoscenza approfondita del CCNL dei ferrovieri e la capacità trasformare in formule algebriche tutte le com- petenze fisse ed accessorie del personale.Naturalmente, non avevo mai nulla da eccepire circa i suoi elaborati e quindi li restituivo, approvati, all’ufficio legale. Giustino collaborava, inoltre, come perito di parte, con uno studio legale per la quantificazione delle somme dovute ai ferrovieri cui era stato riconosciuto l’inquadramento nella qualifica superiore.
Ma non è tutto. Dopo il mio pensionamento ho avuto modo di ammirare ancora una volta l’eccelsa preparazione di Giustino anche nel campo previdenziale allorquando mi ha invitato a collaborare con lui nell’aiutare i ferrovieri a co- noscere i termini esatti della loro collocazione a riposo nonché gli importi della relativa pensione. È stato, per me, un “mae- stro” esemplare, cui devo riconoscenza per tutti gli insegna- menti che ha saputo e voluto elargirmi.
Giustino, come è noto, ha cessato di svolgere quel servizio che è stato di aiuto a tanti ferrovieri: ha lasciato comunque delle approfondite pubblicazioni sul pensionamento del per- sonale ferroviario che corrispondevano, però, ai criteri vigenti all’epoca. L’avvento di numerose disposizioni legislative in- tervenute successivamente e che hanno modificato il già com- plesso ed articolato sistema previdenziale, ha fatto maturare l’idea di promuovere un aggiornamento delle precedenti edi- zioni.
Tale operazione curata da Giustino avrebbe senz’altro una maggiore valenza: pur non ritenendomi all’altezza del mio “maestro”, mi accingo comunque a dare testimonianza di quanto ho saputo cogliere dai suoi insegnamenti.
Marcello D’Urso
Sindacato ORSA-SAPENS
PreMessa
Le pensioni, mai come oggi, sono l’argomento che occupa, quasi quotidianamente, le prime pagine dei giornali e suscita, nei lavoratori, preoccupazioni, disagi e vivaci discussioni.
Con sempre maggiore insistenza, si parla di pensioni più basse, d’innalzamento dell’età pensionabile, di riduzione delle aliquote di rendimento e dei coefficienti di trasforma- zione, di aspettative di vita, determinando così fra i prossimi pensionandi un clima di incertezza e di preoccupazione.
Decidere quando andare in pensione e conoscere antici- patamente l’importo della propria pensione, per i non addetti ai lavori, è sicuramente cosa ardua, se non impossibile.
Il nostro sistema previdenziale è molto complesso ed ar- ticolato, con trattamenti diversificati a seconda del comparto lavorativo di appartenenza (statali, militari, dipendenti enti locali, lavoratori dipendenti del settore privato, liberi pro- fessionisti, lavoratori autonomi). Esso, comunque, garantisce una pluralità di prestazioni, sia di natura previdenziale che assistenziale, erogabili in presenza di eventi che impediscono la prosecuzione del rapporto lavorativo.
Ma la prestazione di maggior rilievo è costituita dalla pensione, nelle sue diverse forme.
1. FonDo sPeCiaLe Pensioni Per i DiPenDenti DeLLe FerroVie DeLLo stato s.p.a.
Con decorrenza 1° aprile 2000, in attuazione dell’art.43, comma 1, della legge 23.12.1999 n.448, è stato soppresso il Fondo Pensioni Ferrovieri e, nel contempo, è stato istituito, presso l’INPS, il “Fondo speciale Pensioni per i dipendenti delle Ferrovie dello stato spa” (più semplicemente detto Fondo speciale Pensioni Fs) al quale sono rimasti obbli- gatoriamente iscritti i dipendenti delle Ferrovie SpA in servizio a tale data. Per gli assunti successivamente alla data del 31.3.2000, occorre distinguere se l’assunzione è avvenuta alle dipendenze di F.S. SpA oppure delle Società del Gruppo FS (RFI, Trenitalia, Italferr, .....). Nel primo caso (assunti direttamente dalla holding), figurano iscritti al Fondo Speciale FS; nel secondo caso, al Fondo Pensioni Lavoratori Di- pendenti (F.P.L.D.), ovvero all’assicurazione Generale obbligatoria (A.G.O.).
Il nuovo Fondo, sia per i dipendenti che per i Dirigenti, è allocato presso le sedi provinciali INPS delle città già sedi degli ex 15 Compartimenti Ferroviari.
il Fondo Pensioni F.s., in quanto gestito dall’INPS, è da considerarsi non più “Fondo esclusivo”, bensì un “Fondo so- stitutivo” dell’AGO e nei confronti degli iscritti continua a trovare applicazione la normativa di cui al T.U. approvato con DPR 1092/1973. Nulla, infatti, è innovato per quanto at- tiene:
• all’anzianità richiesta per ottenere la pensione nella mi- sura massima (80% con 37 anni di contribuzione utile): • al riscatto ed al riconoscimento dei servizi pregressi,
prestati presso lo Stato e gli enti pubblici;
• alla ricongiunzione della contribuzione accreditata presso l’INPS (art.2, della legge 29/1979), nonché presso le casse professionali (art.1, commi 1, 2 e 3 della legge
45/1990);
• agli aumenti di valutazione (1/10, 1/12, 1/5) previsti dal
T.U. 1092/1973 e da norme successive.
             








































































   8   9   10   11   12