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Bilancio degli obiettivi raggiunti, proposte per il nuovo triennio
XXIX Congresso Assidifer
occasione per cambiare volto e ruolo
Siamo alla vigilia del Con- gresso triennale della no- stra Associazione, è un
momento di verifica delle condizioni politiche, aziendali, economiche, so- ciali e di posizionamento del Sin- dacato nella realtà del Paese.
È un momento di bilancio tra quanto si era pronosticato di fare nelle passate edizioni e quanto si è riuscito a “portare a casa”.
È un momento propositivo circa le possibili evoluzioni, e quindi mo- mento di riflessione, per formulare i possibili obbiettivi e la rotta da te- nere nel prossimo triennio.
È altresì un momento fondativo: vengono infatti verificate le condi- zioni operative e le condizioni esi- stenziali dell’Associazione nel con- testo aziendale e le aspettative degli associati, che possono essere rias- sunte in due macroaspetti: tutela e rappresentatività.
È anche il momento in cui ci si ritrova per mettere a punto sia le azioni scaturenti dagli obiettivi che si è pronosticato di raggiungere, sia quelle da intraprendere in base a quello che i Delegati hanno esplici- tato; tali azioni sono regolate dallo Statuto dell’Associazione.
Infatti possiamo definire lo Statuto come il “Portolano” che è necessario per seguire la rotta che ci porti a raggiungere il nostro obiettivo.
Lo Statuto condensa quindi le condizioni di appartenenza all’As- sociazione nonché tutte le azioni possibili e il modo operativo per at- tuarle sino al raggiungimento degli obiettivi.
Questo che ci apprestiamo a vi- vere è il XXIX Congresso dalla fon- dazione: non esiste confronto tra l’Azienda di allora e l’attuale e, an- che se lo Statuto è stato oggetto di manutenzione in tutto questo arco temporale, ora però la vecchia for- mulazione non può più adeguata- mente rispondere alle esigenze dell’oggi.
Foto archivio Fondazione FS Italiane
Esaminiamo anzitutto la situa- zione nell’Azienda.
Ormai siamo un Gruppo con al- l’interno Società profondamente di- verse che spaziano dall’azienda fer- roviaria alla società di progettazione; dalla società di servizi a quella di esercizio bus a livello regionale e/o comunale; all’ANAS e così via. È banale osservare come possano essere differenti le esigenze e le necessità affioranti in simile conte- sto; è quindi necessaria una riscrit- tura profonda, che tenga in consi- derazione la numerosità delle So- cietà del Gruppo e che tutte neces- sitano di rappresentatività. Anche internamente si deve pensare una nuova articolazione, soprattutto nel territorio, che dia modo di omoge- neizzare le diverse istanze (in modo da presentarle in modo unitario con maggior forza) e di articolare i rap- porti tra le rappresentanze stesse talché siano possibili sia la nascita di idee che anche la rappresenta- zione in forma unitaria, cosa che
appare sin d’ora difficile, soprattutto nel primo periodo di funzionamento della nuova organizzazione.
Da quanto sopra si evince l’at- tualità e anche l’urgenza di una ri- lettura e modifica dello Statuto che regola la vita della nostra Associa- zione. Statuto che però non dovrà avere quelle caratteristiche di rigi- dità che finora lo hanno contraddi- stinto.
Infatti in una situazione econo- mica del Paese, ed in generale eu- ropea, così variabile, lo Statuto deve contenere alcune forme di flessibilità che ne consentano l’adattamento anche al variare di alcuni fattori eso- geni alla nostra Azienda.
In chiusura possiamo definire il Congresso lo strumento per cam- biare volto e funzionalità della vita in ambito associativo, per renderla coerente alle esigenze che si sono avute nel nostro modo di essere di- rigenti.
Mauro Merelli