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 Il futuro di Assidifer e l’Assidifer del futuro
Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est (nessun vento è favorevole a chi non sa quale porto raggiungere - Seneca, Lettere a Lucillo, lett. 71)
Assidifer nell’ultimo triennio di consiliatura ha vissuto un forte cambiamento
nelle dinamiche e interlocuzioni aziendali. È cambiata l’organizza- zione del Gruppo, sono cambiati gli interlocutori e gli orizzonti di busi- ness. Si è trattato probabilmente del cambiamento più impattante degli ultimi anni.
L’associazione di categoria dei dirigenti ferroviari ha gestito questa fase di transizione cercando di man- tenere sempre un dialogo costante e leale con la parte datoriale, regi- strando peraltro una rinnovata sen- sibilità aziendale verso temi basilari – come ad esempio i livelli retributivi o il welfare – che ha consentito di raggiungere accordi migliorativi delle condizioni economiche.
A riguardo va detto e ribadito che dal punto di vista delle medie retri- butive, i dirigenti del Gruppo FS Ita- liane, specie quelli di nomina interna e a valle del turnaround morettiano, hanno sofferto di una sorta di cupio punendi, sulla base della quale essi necessariamente dovevano essere oggetto di una politica di conteni- mento dei costi, politica peraltro cieca alla remunerazione delle re- sponsabilità anche penali a cui i me- desimi dirigenti sono da sempre e sempre più esposti. E va ugual- mente detto e riconosciuto che la nuova consiliatura di Gruppo ha più volte manifestato l’intenzione e si è impegnata a rivedere tale politica retributiva.
Infine, da segnalare l’utilità degli accordi sindacali per le risoluzioni consensuali, grazie ai quali in questo triennio svariati colleghi, che ave- vano i requisiti, hanno potuto la- sciare il Gruppo senza subire parti- colari contraccolpi di carattere economico.
Molto è stato fatto, molto ovvia-
mente c’è ancora da fare.
Nella discussione tuttavia oc-
corre ricordare, per onestà intellet- tuale, che le uniche leve nelle mani di un sindacato dirigenti sono la col- laborazione e la moral suasion. As- sidifer è una associazione di cate- goria, che diventa sindacato nel momento in cui sottoscrive il CCNL, gli accordi e le uscite. Fuori da questi tre momenti istituzionali, Assidifer non può che costruire insieme al- l’azienda un quotidiano percorso co- mune e condiviso, visto che i diri- genti sono essi stessi elemento fondante dell’azienda. Insomma, per come accade a Federmanager, an- che la nostra Associazione non ha leve, non ha strumenti di forza, non ricatta, non sciopera, ma lavora per un necessario e continuativo tenta- tivo di costituire una sorta di mitbe- stimmung (partecipazione, conde- terminazione, cogestione, NdR) profittevole per l’azienda e per coloro che operano in essa.
Con queste doverose premesse cosa sarebbe opportuno fare?
La prima azione dovrebbe es- sere rivolta all’analisi del clima. Come stanno i dirigenti FS, iscritti e no? Come pesa la fase di profondo cambiamento? Quanti si sentono tu- telati? L’ascolto della popolazione dirigenziale è una attività che andrà certamente fatta, anche per avere una base su cui costruire un rinno- vato percorso con l’Azienda, funzio-
nale a individuare modelli di rewar- ding allineati al mercato.
Accanto all’ascolto dei colleghi e al presidio dei livelli stipendiali, di seguito un possibile elenco di altre attività (esemplificativo, non esau- stivo):
• intensificare e istituzionalizzare i momenti di scambio e con- fronto con la “base”: le “batta- glie” di categoria si fanno in- sieme e solo insieme si ottengono realmente i risultati desiderati. Ma per mutuare que- sto assioma in un contesto che tende ad essere individualistico occorre innanzitutto promuo- vere e sostenere un calendario di incontri, parlare con le colle- ghe e i colleghi;
• istituzionalizzare forme di pub- blicizzazione dell’associazione di categoria: bene Collega- menti, ma, ad esempio, occorre affiancare l’Azienda nell’illu- strare al neo dirigente gli ac- cordi raggiunti con Assidifer, promuovere altri canali di infor- mazione e formazione (ad esempio newsletter mensili);
• presidiare la formazione finan- ziata: occorre condividere con il Gruppo i percorsi formativi fi- nanziati attraverso Fondirigenti;
• gestire le risorse economiche di Assidifer in ottica di sviluppo: la nostra Associazione si fonda sulla volontarietà, nessuno di
 














































































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